Il 75% delle famiglie dovrà passare al mercato libero entro il 2018
Il conto alla rovescia è cominciato: dal primo gennaio 2018 le famiglie dovranno dire addio al servizio di maggior tutela nell’elettricità e nel gas ora garantito dall’Autorità per l’energia e il gas. Cosa vuol dire? Che da quella data, in base al ddl Concorrenza approvato in Commissione, tutti i consumatori si troveranno a dover scegliere tra le offerte del mercato libero: circa il 75% dei clienti domestici e il 60% delle piccole imprese. Se non si dovessero verificare alcune condizioni, l’Authority potrà chiedere un posticipo di 6 mesi, ma il destino è segnato. La tariffa della maggior tutela scomparirà.
I sostenitori del mercato libero ricordano i vantaggi per i consumatori derivati dalla liberalizzazione nelle telecomunicazioni: le tariffe sono scese e le offerte moltiplicate. I cauti ricordano invece che il mercato energetico è più complicato e confrontare le offerte è più difficile per un consumatore medio. Se nella telefonia i costi variabili sono minimi ed è possibile una forte personalizzazione dell’offerta, nell’energia non è così. Già capire le voci che concorrono al totale finale della bolletta non è intuitivo: ci sono gli oneri generali, le imposte e i servizi di rete che sono uguali per tutti e su cui nessun operatore può intervenire, poi ci sono i servizi di vendita su cui invece si esercita la concorrenza. Qui agisce la maggior tutela: è l’Authority che fissa ogni tre mesi il prezzo.
La liberalizzazione dei servizi energetici in Italia risale al 2007, ma le prime direttive Ue sono del 1996. Ha fatto da apripista la Gran Bretagna. La Germania è senza maggior tutela da pochi anni. Il nostro mercato è tra i più evoluti. Dietro di noi ci sono Francia e Spagna. Nella relazione annuale al Parlamento di giugno, il presidente dell’Authority Guido Bortoni ha messo in evidenza la necessità di «un’evoluzione per gradi delle protezioni dei consumatori nel senso di un loro alleggerimento, in modo da non favorire processi affrettati che spostino inopinatamente ricchezza dai consumatori agli operatori dei servizi».
Per facilitare la transizione l’Autorità ha avviato una prima consultazione, che si concluderà il 30 settembre, per la definizione del percorso di riforma dei meccanismi di tutela del prezzo. Tra le iniziative c’è il progetto di sperimentare con le piccole imprese, che più dei clienti domestici sembrano pronte al salto, una tariffa «Tutela Simile» (cioè simile al mercato libero) dal primo gennaio 2016: avranno accesso a una fornitura di energia offerta da fornitori selezionati con una specifica procedura, con tariffa e condizioni vigilate dall’Autorità. L’ipotesi allo studio prevede due opzioni: un’adesione volontaria o un’adesione automatica secondo criteri definiti dall’Autorità (questa è la soluzione preferita dal regolatore). Sul fronte domestico, sarà introdotta l’«energy foot print»: il cliente avrà a disposizione i dati sui propri consumi per poter confrontare le offerte e sarà creato un apposito sito per la comparazione.
FONTE: Il sole 24 ore